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📚Lezioni che ho imparato
Un altro episodio della nostra rubrica, sempre lo stesso meccanismo: chiederemo ad alcuni top manager italiani sempre la stessa domanda:
Quali sono i tre consigli di carriera che avresti voluto ricevere da sbarbato?
L’ospite di oggi è Matteo Aliotta, Matteo è co-founder di LTV, una società di consulenza e formazione che aiuta le aziende a sbloccare il loro potenziale di crescita. Con un passato da manager in un Venture Capital e consulente senior, Matteo porta un'esperienza vasta e variegata, condividendo la sua passione anche nelle Università e agli eventi digitali.
Insomma, una persona da cui si può imparare molto :) Qui il suo profilo Linkedin.
Ed ora, lasciamo la parola a Matteo:
1) Relax! Per diventare bravi e fare carriera, ci vuole tempo. Tanto tempo.
Con l'avvento dei social ho l'impressione che i giovani siano ancor più bombardati dall'idea di essere in ritardo su tutto. Si è esposti continuamente allo storytelling del milionario ventenne e soprattutto c'è un po' l'idea che siamo tutti in competizione nello stesso calderone, dal senior al nuovo arrivato.
La verità è molto diversa. Se entri in un'azienda importante vedrai che le persone più in vista e con una retribuzione di livello sono quelle con anni di esperienza (soprattutto in Italia poi…), il resto sono eccezioni.
Il motivo è semplice: per costruire una vera carriera ci vogliono almeno 10 anni. Più fiducia, meno fretta (dunque meno social = meno pressioni) e più concentrazione su di un vero percorso personale, che è un investimento nel lungo termine.
2) I puntini si uniranno
Nella mia vita professionale ho passato diversi momenti in cui mi sono sentito un po' perso. Ho cambiato molti ruoli all'interno del mondo digital, anche pensando: chi sono davvero e qual è la mia job title? Oggi mi dico: i titoli lasciano il tempo che trovano, così come i percorsi lineari. Ognuno ha il suo percorso e ti accorgi del tuo valore solo guardando indietro.
L'aver fatto diversi mestieri mi ha reso il professionista che sono oggi.
Esattamente come il famoso discorso di Steve Jobs a Stanford, si tratta di unire i puntini. Il nostro valore è nelle intersezioni.
3) Lo sport cambia col tempo, vince chi si sa evolvere
Nel mio ambito ci si fa spesso strada con le capacità tecniche e di esecuzione. Così è stato per me. La competenza sui verticali è ciò che mi ha permesso di fare strada nel primo tratto di carriera.
Col tempo però ho capito quanto contino anche altre caratteristiche. In primis capacità comunicative (trasmettere una visione, avere standing, carisma e credibilità) e la capacità di gestione delle persone (leadership, empatia, saper ingaggiare e far crescere le risorse).
La carriera più che uno sport singolo è un pentathlon, arriva più in alto chi è capace di evolversi proprio con il crescere di importanza e complessità dei ruoli. Ecco perché non tutti i grandi tecnici diventeranno grandi manager, leader o imprenditori.
Che dite? Non ci resta che iniziare OGGI a mettere in pratica queste perle.
Volete altri consigli? Qui un altro episodio:
Cheers 🫡
👀Se vuoi di più
Episodio di
spaziale :)
Fatemi sapere se volete un recap di tutti i libri consigliati da :)
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Manuel